FRANCESCA COS’È IL TAPING?
Spesso in Studio vengono “appiccicati” questi misteriosi cerotti e la gente ci chiede perché e cosa sono.
Ho pensato che avremmo potuto aiutarti a comprenderne il significato e il motivo facendo qualche domanda a Francesca ed ecco la breve intervista!
Marta: “Francesca, avresti vogli di spiegarci cos’è il taping?”,
Francesca: “Tutti notano sempre quei cerotti colorati che si vedono spesso sugli sportivi e che sempre più spesso si vedono anche sulle persone normali come noi: quello è il kinesiotaping detto anche abbreviando taping.”
Marta: “Ma è solo un cerotto? Oppure c’è qualche rilascio o di magico che ne caratterizza l’utilizzo”
Francesca: “Il nome letteralmente significa “bendaggio chinesiologico”. È stato inventato negli anni ’70 da un chiropratico giapponese, Kenzo Kase, e consiste di un cerotto elastico di cotone che viene applicato sulla pelle con diverse geometrie (solitamente viene tagliato con delle semplici forbici) e tensioni a seconda del risultato che si vuole ottenere. Non contiene nessun farmaco o principio attivo”
Marta: “In quali casi ne consigli l’applicazione?”
Francesca: “I campi di applicazione sono molto vari. I principali sono quello di allievare dolori muscolari e articolari dovuti a traumi o infortuni. In realtà se applicati da un professionista abilitato (e qua sta al cliente finale scegliere a chi rivolgersi…) è utile anche per stabilizzare le articolazioni, favorire o inibire la contrazione muscolare o per migliorare la percezione del movimento.
Marta: “Senza entrare troppo nel tecnico puoi spiegarmi come funziona?”
Francesca: “Il principio del kinesiotaping si basa sullo scaricamento corretto delle tensioni in modo da preservare le strutture dolenti o danneggiate e stimolare maggiormente quelle che devono lavorare di più. In base a come viene applicato può così servire ad aiutare un’articolazione o un muscolo infortunati, a migliorare un gesto atletico o a prevenire un infortunio.
Interessante anche la proprietà che non ti ho menzionato prima di favorire il riassorbimento di edemi ed ematomi: con una caratteristica applicazione a ventaglio riduce notevolmente le tempistiche fisiologiche di recupero.”
Marta: “È lungo o doloroso applicare il taping e per quanto lo bisogna tenerlo?
Francesca: “L’applicazione è piuttosto veloce, mediamente basta un quarto d’ora. Di solito consiglio di tenerlo su per almeno 4/5 giorni e poi di lasciar respirare la pelle per qualche ora. La frequenza di applicazione ideale è di minimo 1 volta a settimana. Non è doloroso in nessun modo e solitamente è facile applicarlo tranne in un caso: quello di persone che hanno molti peli; ammesso che si riesca ad applicare bene può staccarsi molto velocemente e tirare i peli in alcuni casi, proprio come i cerotti normali!”
Marta: “Francesca ultima domanda: ci sono controindicazioni?”
Francesca: “L’unica controindicazione che mi viene in mente potrebbe essere il fatto di avere qualche tipo di allergia particolare alla colla del cerotto, che in tal caso può provocare un’irritazione cutanea che dovrebbe passare una volta tolto il taping. Se mettendo un cerotto qualunque non è mai capitato, probabilmente non capiterà nemmeno con il kinesiotaping, visto che sono fatti praticamente con lo stesso materiale.
Per il resto, se serve realmente e qua torniamo al discorso della scelta corretta dell’operatore chinesiologico, via libera a tutti per il kinesiotaping!”
Marta: “Grazie Francesca, come al solito sei sempre esaustiva ma semplice nello spiegare i concetti!”
Francesca: “Grazie a te!”